Phuket boats
Asia,  Diari

Alla scoperta della Thailandia (Parte 5)

… continua da Parte 4.

25 dicembre: l’arrivo a Phuket

Durante il volo Chiang Mai-Phuket assisto ad una delle albe più belle che abbia mai visto. Tutti gli altri dormivano, io provavo a immortalare il sole che sorgeva. Nessuna foto, però, ha reso giustizia alla bellezza di quello spettacolo naturale.

Arriviamo a Phuket che è nuvolo. Dal cielo scende pure qualche goccia di pioggia, le prime della vacanza. Se nelle città del nord abbiamo pernottato negli alberghi più economici, a Phuket vogliamo esagerare e ci regaliamo un appartamento di un residence stupendo. Tom, il responsabile dell’appartamento, ci accoglie e ci presenta la nostra umile dimora. Due piani, tre camere da letto, due bagni, cucina, soggiorno, tavolo da biliardo, Jacuzzi e piscina. Tutto per noi.

Per muoverci nell’isola di Phuket, noleggiamo tre scooter. Chiunque, a Phuket, noleggia motorini: dall’alimentari al negozio di souvenir. Anche il residence offriva ai suoi clienti scooter ma il prezzo era leggermente più alto.

Il resto del giorno lo passiamo a sistemarci, riposarsi e a farci gli auguri di Natale. La cena non è delle migliori visto che riusciamo a confondere un barattolo di passata di pomodoro con uno di ketchup. Gli spaghetti al ketchup sono stati il piatto forte del nostro Natale thailandese.



26 dicembre: Kata Beach

Il tempo non è dei migliori ma qualcuno di noi decide di andare a fare il primo bagno nel mare andamano già di mattina. Dopo vari giri, e dopo essere finiti in una spiaggia a pagamento, decidono di fermarsi a Kata Beach, una delle spiagge più note di Phuket.

Nel pomeriggio il tempo peggiora ancora e tergiversiamo. Decidiamo, infine, di muoverci verso Kata, giusto il tempo di fare una passeggiata in spiaggia all’imbrunire. Percorriamo tutta Kata a piedi e, arrivati in fondo, nel punto più a sud della spiaggia, ci fermiamo per mangiare in un risto-bar che ci ispira tantissimo: lo Ska Bar. Il locale è praticamente sulla spiaggia, diviso in zona cocktail e zona cibo. La parte del pub è davvero suggestiva, praticamente costruita sugli scogli della spiaggia. La parte ristorante è più classica ma comunque sulla spiaggia con vista mare. Tra l’altro mangiamo benissimo piatti di pesce – io assaggio lo squalo – a prezzi davvero bassi.

Lo Ska Bar sulla spiaggia di Kata
Lo Ska Bar sulla spiaggia di Kata

Dopo cena ci concediamo una breve passeggiata per Kata paese e poi tutti a casa a ricaricare le batterie.

27 dicembre: Kata Noi Beach e Prompthem Cape

È il nostro primo giorno intero di mare: dopo Kata Beach, andiamo alla scoperta di Kata Noi Beach. Le due spiagge si assomigliano molto. Kata Noi è la versione leggermente più piccola di Kata. Noi in thailandese significa piccolo. All’estremo sud della spiaggia, troviamo un bellissimo bar incastrato tra scogli e vegetazione, semi-nascosto, sulla sabbia, con un paio d’amache. La mia immaginazione del paradiso ci si avvicina molto.

La giornata sta per finire e il sole per tramontare. Dicono che da Prompthem Cape si possa godere di uno dei tramonti più belli. Ci andiamo ma tra una cosa e l’altra arriviamo quando il sole è già sceso al di là dell’orizzonte. Pazienza, il panorama è bello uguale e scattiamo un bel po’ di foto.

Dopo la cena a casa, usciamo verso Patong. Prendiamo un cocktail da Hooters, nota catena di pub dalle cameriere a dir poco vistose, e visitiamo l’Hard Rock di Phuket.

28 dicembre: avventurieri e dormiglioni

Come spesso è accaduto da quando siamo a Phuket, un gruppo di noi (gli avventurieri) si muove presto la mattina, mentre gli altri (i dormiglioni) preferiscono restare a casa la mattina e fare una tirata unica verso sera. Gli avventurieri di oggi decidono di andare nella spiaggia a pagamento. Per 50 baht o poco più puoi entrare e avere pure un comodo materassino da spiaggia. Dopo qualche bagno, qualche foto e qualche battuta, i nostri avventurieri tornano in casa. Dopo pranzo tocca ai dormiglioni uscire, direzione Kata Beach. Il tempo non è dei migliori e ad un certo punto piove pure. Però fa caldo e la pioggia fa solamente piacere.

Gli avventurieri raggiungono i dormiglioni verso sera e dopo un aperitivo allo Ska Bar, finalmente tutti riuniti, andiamo a mangiare in un ristorante italiano: il Limoncello Restaurant a Karon. Il cibo è davvero molto buono. Ottimi, soprattutto, grigliata di pesce e carpaccio di tonno. Il prezzo però non segue gli standard thailandesi bensì quelli italiani.

Dopo cena è il momento di andare nella Bangla, via pedonale di Patong dove si concentrano pub, discoteche, night club e intrattenimento di ogni tipo. Dopo qualche birra in qualche locale il nostro gruppetto si divide nuovamente. I dormiglioni (che la mattina, ovviamente, erano gli avventurieri) se ne vanno a casa mentre i nuovi avventurieri si avventurano dentro l’Hollywood di Phuket.

29 dicembre: Yanui Beach la pioggia

Oggi proviamo una nuova spiaggia: Yanui Beach, verso il sud di Phuket. A differenza delle lunghe gettate di sabbia come Kata e Karon beach, Yanui è una piccola cala inserita tra due scogliere molto caratteristiche. I primi ad arrivare sul posto sono, neanche a dirlo, i nostri avventurieri che riescono ad approfittare del bel tempo mattutino. Mentre i dormiglioni dormono, il cielo si riempie di nuvole e, proprio nel momento in cui i dormiglioni arrivano a Yanui, dalle stesse nuvole inizia a scendere una pioggia forte, fortissima.

Yanui Beach
Panoramica su Yanui Beach

Il gruppo è riunito ma il cielo non ci sta. Ci ripariamo in un bar oltre la strada, dove facciamo merenda e dove aspettiamo che il tempo si ristabilizzi. Come spesso accade da queste parti, torna il sole in pochissimo tempo. Anche se ormai è il sole del tramonto.

30 dicembre: l’isola di Martino

Per oggi abbiamo prenotato un’escursione con gli Amici di Martino. Martino è un italiano trapiantato a Phuket che organizza gite alle isole intorno a Phuket. Eravamo molto indecisi sulla gita da fare ma, viste le indecise previsioni meteo e visto il poco budget ormai a disposizione di ognuno di noi, abbiamo optato per l’escursione più economica. Con circa 25€ a testa ci porta in quella che lui stesso ha ribattezzato Isola di Martino.

Dopo quasi un’ora di scooter arriviamo al luogo dell’appuntamento che è a Rawai, sulla costa est di Phuket. Ad attenderci c’è Sky, la ragazza (o figlia, o sorella, non si è ben capito) di Martino. Si forma un gruppetto di una dozzina di persone, tutte italiane, capitanate dalla thailandese e giovanissima Sky. Ci imbarchiamo nei natanti tipici asiatici e, dopo una decina di minuti, arriviamo all’isola. In effetti è il mare più bello che abbiamo mai visto in tutta la Thailandia.

isola-di-martino
I colori della “Martino Island”

L’escursione prevede anche lo snorkeling. La mini-barriera corallina si trova però sull’altro lato dell’isola e la raggiungiamo a piedi. Il sentiero non è dei migliori, specie da affrontare in ciabatte. Dopo qualche spina, qualche formicaio e qualche maledizione, sbuchiamo nuovamente sul mare. Indossiamo maschera e pinne e ci immergiamo. La barriera non è niente di che: vediamo qualche stella marina, qualche pesce particolare e qualche corallo senza ormai più nessun colore da mostrare.

È l’ora del pranzo, anche quello compreso nei 25€ dell’escursione. Una bibita, una banana e due panini farciti molto buoni. Passiamo qualche altra oretta in spiaggia e poi, quando non erano ancora scoccate le quattro del pomeriggio, torniamo a Rawai, sull’isola maggiore di Phuket. L’ultima parte del pomeriggio la passiamo in esplorazione con lo scooter, verso il Big Buddha, un tempio in cima ad una collina dalla quale si gode di un ottimo panorama.

La sera riconsegnato i motorini a chi di dovere e facciamo le valige. Cara Thailandia, questa è l’ultima notte qui.

31 dicembre: la ripartenza

Ultimo giorno dell’anno, ultimo giorno thailandese. Di mattina svuotiamo l’appartamento, chiediamo a Tom se possiamo rimanere nella piscina comune del residence dal momento che abbiamo il volo solo di sera. Tom è molto gentile e ci offre anche una camera del residence dove lasciare le valige e dove darsi una sciacquata prima di raggiungere l’aeroporto.

Il taxi arriva alle 19 in punto, carichiamo le valigie e dopo quasi un’ora di strada entriamo in aeroporto. Il volo parte a 0:30 e abbiamo il tempo di fare il brindisi del nuovo anno mentre siamo in coda dal gate. Sono tutti molto seri, solo noi -e un altro gruppo di italiani- festeggiamo. Giusto per confermare ancora una volta stereotipi e pregiudizi nei nostri confronti.

Anche questo meraviglioso viaggio è giunto alla fine. Arrivederci land of smile!