Alla scoperta della Thailandia (Parte 2)
…Continua da parte 1.
19 dicembre: gita ad Ayutthaya
Ci svegliamo presto, controlliamo gli orari su Internet e andiamo in stazione a fare i biglietti per Ayutthaya, la vecchia capitale thailandese. Il treno dell’andata (245 baht, poco più di 6€) è comodo, con aria condizionata e con un tizio che ogni tre minuti pulisce il vagone.
Dopo un’ora e venti circa arriviamo ad Ayutthaya. Per girare la vecchia capitale affittiamo le biciclette e partiamo verso il centro città. Il primo ostacolo è però dietro l’angolo. C’è un fiume da attraversare! Aspettiamo il mini-traghettino e saliamo con le bici in mano. Un consiglio: affittare le bici è un ottimo modo di visitare la vecchia capitale thai ma fatelo al di là del fiume.
Dopo un paio di chilometri – ma forse anche meno – di pedalata arriviamo all’Ayutthaya Historical Park, tappa fondamentale di tutta la Thailandia.
Dopo altre pedalate, un po’ di frutta e uno spiedino buonissimo preso in una delle bancarelle di strada, torniamo verso la stazione passando attraverso un mercatino. Per attraversare il fiume, a ‘sto giro, optiamo per il ponte nonostante si tratti di una superstrada molto trafficata. Arriviamo comunque in stazione e facciamo i biglietti per il ritorno che, incredibilmente, costano nettamente meno rispetto all’andata. Appena saliamo capiamo il motivo: siamo in terza classe. Il treno è più sporco, non c’è l’aria condizionata e ci mette più di due ore.
Tornati a Bangkok è ancora presto per andare a casa e quindi decidiamo di fare un passo a China Town, dove i ristoranti sono in strada e le macchine passano tra tavoli e sedie e grossi bidoni dove lavano i piatti. Insomma, una giungla. Nessun ristorante ci ispira e torniamo a casa per cena.
Dopo mangiato usciamo. O meglio, escono. Io resto a casa perché mal preso. Gli altri vivono la più bella serata della vacanza. Mannaggia a loro.
Vanno al Nest Pub, un rooftop bar con sabbia, lettini e bella musica. Dopo un cocktail e un giro di tequila – che diventano subito più di cinque – , i miei amici fanno conoscenza con il barista, con una coppia del Vietnam (o Cambogia?) e con la dj. Il conto però è salato e i miei rimangono con gli spiccioli.
20 dicembre: il mercato di Chatuchak e l’ultima sera a Bangkok
È domenica ed è l’ultimo giorno a Bangkok. Andiamo a fare un po’ di shopping al mercato domenicale di Chatuchak. È enorme, forse uno dei più grandi mercati al mondo. C’è di tutto: dall’abbigliamento alle decorazioni per la casa fino alla roba tecnologica. Il dramma è che costa tutto dannatamente poco, per cui si compra di tutto. E alla fine il portafoglio piange.
Torniamo a casa per sistemare le valige, fare un bagnetto in piscina e poi usciamo per l’ultima cena con gli zii di Ivan. Dopo cena ci dirigiamo all’RCA (Royal City Avenue), una strada piena di pub e discoteche all’aperto e al chiuso. Proviamo entrare al Route 66 ma all’entrata bisogna esibire un documento. Alcuni di noi l’avevano lasciato in casa.
Così prendiamo un taxi in direzione Soi Cowboy, la via dei night club. Io decido di provare l’esperienza del moto-taxi e mi diverto a sfrecciare tra il traffico di Bangkok, tra caschi slacciati e passaggi col semaforo rosso. Arrivati a Soi Cowboy un gruppo di noi entrano al Baccara per l’ultima volta, mentre gli altri vanno a godere dello skyline di Bangkok dal Long Table dove un cocktail costa 380 baht (quasi 10€).
Cara e pazzesca Bangkok, arrivederci. Domani si vola nel nord della Thailandia.
Continua…